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Corsi unici in Italia

 

UNICHE DATE 2023

Corso LDM secondo Vodder a Verona
dal 19 al 23 ottobre e dal 30 novembre al 03 dicembre 2024

Corso LDM secondo Vodder a Verona
livelli 3 e 3a
dal 20 al 24 marzo e dal 05 all'08 maggio 2024
 
Corso LDM secondo Vodder revisione a Verona
03 - 04 maggio 2024
 

 

 

Bendaggi e Tutori elastocompressivi

Il 21 novembre 2022  a Verona

 

 

Aqua Lymphatic Therapy 

dal 19 al 23 novembre 2017
sede: hotel West Point Dossobuono (Verona)

Language
Italiano   Français   English    
Linfodrenaggio Manuale

Docente di LDM autorizzata dalla Dr. Vodder Schule

Linfotaping

Assist. docente di Linfotaping autorizzata da TNM INSTITUTE

Certificazione

Certificato della qualità della formazione impartita dagli insegnanti della Scuola Vodder

Linfodrenaggio
Terapia elasto-compressiva
 
Terapia elasto - compressiva
Tutore in 2 pezzi per linfedema all'arto superiore con leggero edema alla mano e senza edema alle dita.
 
Terapia elasto - compressiva
Tutore elastocompressivo su misura per linfedema primario bilaterale localizzato agli arti inferiori. Questo tutore, di estrema morbidezza ed ottima vestibilità, adotta un nuovo tipo di tessuto elastico a maglia piatta, con fibra d'argento dalle spiccate proprietà antibatteriche.
 
Per meglio comprendere l’importanza dell’Elastocompressione è necessario chiarire alcuni concetti che riguardano il LINFEDEMA e la TERAPIA DI DECONGESTIONE COMPLESSA ( TDC ).
Per Linfedema si intende un edema (= gonfiore) che si manifesta a causa di un danno a livello di una struttura del Sistema Linfatico. Si tratta di un edema di tipo linfostatico, cioè caratterizzato dal fatto che il sistema linfatico non è in grado di trasportare via (tecnicamente, si direbbe "drenare") dal tessuto tutte le sostanze che costituisco il cosiddetto "carico di pertinenza linfatica" (acqua in eccesso, proteine, ormoni, vitamine, sostanze estranee, virus, batteri, frammenti di cellule, cellule morte, mezzi di contrasto usati per le diverse indagine radiografiche, polvere, nicotina, catrame, cellule tumorali…ecc.) in esso presente..La stasi proteica nel tessuto stimola l’iperproduzione di fibre collagene, con rischio di progressivo "indurimento" del tessuto stesso, risentimento del microcircolo, rallentamento degli scambi metabolici, aumento del volume della zona edematosa (solitamente si tratta degli arti), maggior predisposizione ad alterazioni cutanee, micosi ed infezioni e, in ogni caso, peggioramento della qualità di vita del paziente. Il corretto trattamento fisico di un linfedema si basa su 4 "colonne
portanti", di eguale importanza; in quanto, in assenza di una di esse, si può prevedere l’insuccesso (o il successo parziale) della terapia:
 
     
  Tali colonne portanti sono:  
 
  1.   il Linfodrenaggio manuale
  2.   l’igiene e la cura della pelle
  3.   il bendaggio compressivo
  4.   la ginnastica di decongestione.
 
     
  La TDC si realizza in 2 fasi:  
 
  -   fase 1 di decongestione
  -   fase 2 di mantenimento ed ottimizzazione dei risultati raggiunti con la fase 1.
 
     
 

Durante la fase 1 di decongestione il paziente viene trattato secondo le 4
sezioni sopracitate, fino al raggiungimento di uno stato di massima
disedematizzazione, cioè di ammorbidimento della consistenza del tessuto,
significativa riduzione del volume e senso di maggior leggerezza della zona
interessata.
Solitamente, i trattamenti sono quotidiani e per un periodo minimo di 3 / 4
settimane.
Il trattamento prevede una seduta di Linfodrenaggio Manuale, accompagnato da ginnastica di decongestione (che il paziente dovrà eseguire anche a casa), trattamento della pelle con prodotti idonei, e bendaggio compressivo finale.
La cute di una zona edematosa, seppure integra, non costituisce una
sufficiente barriera che impedisca la penetrazione di sostanze potenzialmente patogene (virus, batteri, ecc…): ne consegue che il rischio di infezioni in questa sede è molto più marcato. Da qui la necessità di porre particolare attenzione a protezione, detersione, idratazione e mantenimento del film idrolipidico cutaneo, come forma di prevenzione di infezioni (per es. erisipela e linfangite).
Il bendaggio compressivo dovrà essere tenuto in sede da una seduta a quella successiva. Solitamente, si effettua con bende poco estensibili ed imbottitura adeguata. La funzione dell’imbottitura è quella di permette una miglior ripartizione della compressione evitando fastidiosa ed eccessiva pressione in corrispondenza delle salienze ossee e delle zone a minor diametro. Grazie alla presenza dell’imbottitura si otterrà una forma più "cilindrica" ed omogenea dell’arto e si favorirà un ammorbidimento del tessuto connettivo e di eventuali fibrosi.
La ginnastica di decongestione, effettuata con l’arto bendato, permette l’
ottimale attivazione della pompa muscolare ed accentua la riduzione
volumetrica.
La complessità della TDC richiede al fisioterapista che la attua specifica e
rigorosa preparazione professionale, conseguita seguendo corsi qualificati
tenuti da docenti abilitati. La durata di tale formazione, secondo il protocollo messo a punto della Società Tedesca di Linfologia, è stabilita su un numero minimo di 160 ore.

 
Terapia elasto - compressiva
Tutore elastocompressivo su misura, in tessuto a maglia piatta, per linfedema bilaterale agli arti inferiori in bambino di 6 anni (calotte per le dita del piede, 2a classe di compressione).
 
Terapia elasto - compressiva
Tutore elastocompressivo su misura, in tessuto a maglia piatta, per linfedema bilaterale agli arti inferiori in bambino di 6 anni (calotte per le dita dei piedi e gambaletti , 2a classe di compressione).
 
Terapia elasto - compressiva
Tutore elastocompressivo su misura, in tessuto a maglia piatta, per linfedema bilaterale agli arti inferiori in bambino di 6 anni (calotte per le dita dei piedi e gambaletti , 2a classe di compressione)
 
Al termine della fase 1 si passa alla fase 2 di mantenimento, di fondamentale importanza per l’ottimizzazione dei risultati raggiunti durante la fase 1.
Questa fase si esplica principalmente attraverso l’ELASTOCOMPRESSIONE, ottenuta tramite un tutore (calze di tipo diverso per l’arto superiore, inferiore, il tronco o il capo, a seconda della localizzazione dell’edema) allestito su misura con un tipo di tessuto "a maglia piatta" (con cucitura).
Simili tutori, ma in taglia standard e/o in tessuto a maglia circolare (senza cucitura), rappresentano un compromesso di dubbia validità che potrebbe
persino invalidare il risultato ottenuto con la TDC. Tali tutori sono indicati
in caso di problemi di insufficienza venosa, ma non sono adeguati al contenimento di un linfedema I tutori elastocompressivi provocano un aumento della pressione tissutale, incrementano la linfangiomotricità (= scorrimento della linfa all’interno dei vasi linfatici), e la funzione di pompa ausiliaria rappresentata dalla contrazione muscolare durante il movimento. Le sedute di TDC non devono essere abbandonate, ma potranno essere
distanziate ed effettuate con una frequenza variabile stabilita dal medico ( in
genere 1 / 2 volte alla settimana ).
La prescrizione di un tutore elastocompressivo prima di aver effettuato un
ciclo adeguato di TDC, o peggio, in assenza di esso, rappresenta un errore in quanto il tutore non provoca una riduzione volumetrica dell’edema, ma soltanto il mantenimento di una riduzione volumetrica ottenuta attraverso la TDC.
Inoltre, spesso, il paziente non sopporta il tutore se non ha effettuato la
fase di decongestione preliminare. Allo stesso modo, non far seguire alla TDC la fase 2 di mantenimento significa fornire al paziente un supporto
terapeutico inadeguato perché incompleto.
Un tutore a maglia piatta ed allestito su misura dona un’armonica
ripartizione della compressione, indipendentemente dal diametro dell’arto ai diversi livelli, si indossa più agevolmente e permette alla pelle una miglior
traspirabilità.
La corretta misurazione dell’arto edematoso ai fini dell’allestimento di
tutori su misura è un’arte che si apprende soltanto seguendo opportuni corsi di formazione, tenuti da professionisti altamente qualificati ed esperti, e maturando successivamente una buona pratica sul campo.
La scelta della classe di compressione (dalla 1a alla 4a) verrà stabilita dal medico linfologo, che valuterà altresì il modello di tutore più adatto al paziente.
 
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